domenica 3 gennaio 2021

- EPIFANIA -

 

- EPIFANIA -
- FANTASY HOUSE SARA -

Con l’Epifania si chiude, con l’allegria degli ultimi doni per i bimbi di tutto il mondo, il lungo ciclo delle vacanze di Natale. Una festa all’insegna della tradizione popolare, legata alle usanze contadine, che rappresenta anche un momento di riflessione in coincidenza con l’arrivo del nuovo calendario.
Pur essendo la prima festa dell’anno nuovo, infatti, e’ proprio nel giorno dell’Epifania che si fa il bilancio dell’anno appena concluso e si mettono in cantiere i progetti per l’anno appena cominciato.
Carbone o dolci: nella calza portata dalla vecchina con la scopa si fruga per scoprire i risultati raggiunti, l’esito di quanto ci si butta alle spalle, ma anche i presagi sul futuro piu’ prossimo.
Pronti ad affrontare un nuovo spirito propositivo i 365 giorni che ci attendono, sperando che la Befana l’anno venturo sia ancora piu’ generosa.
La Befana è nell’immaginario collettivo un mitico personaggio con l’aspetto da vecchia che porta doni ai bambini buoni la notte tra il 5 e il 6 gennaio.
La sua origine si perde nella notte dei tempi, discende da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani: la Befana porta i doni in ricordo di quelli offerti a Gesù Bambino dai Magi. L’iconografia è fissa: un gonnellone scuro ed ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate.
Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a cavalcioni di una scopa, sotto il peso di un sacco stracolmo di giocattoli, cioccolatini e caramelle (sul cui fondo non manca mai anche una buona dose di cenere e carbone), passa sopra i tetti e calandosi dai camini riempie le calze lasciate appese dai bambini.
Questi, da parte loro, preparano per la buona vecchia, in un piatto, un mandarino o un’arancia e un bicchiere di vino. Il mattino successivo insieme ai regali troveranno il pasto consumato e l’impronta della mano della Befana sulla cenere sparsa nel piatto.
Nella società contadina e preindustriale, i doni consistono in caramelle, dolcetti, noci e mandarini, insieme a dosi più o meno consistenti di cenere e carbone, come punizione delle inevitabili marachelle dell’anno.


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