- LA PERSISTENZA DELLA MEMORIA - SALVADOR DALI' -
- LA PERSISTENZA DELLA MEMORIA - SALVADOR DALI' - - FANTASY HOUSE SARA - |
• Autore: Salvador Dalì
• Data: 1931
• Tecnica: olio su tela
• Dimensioni: 24x33 cm
Opera surrealista per antonomasia
STORIA DEL DIPINTO:
Dalì realizzò La persistenza della memoria nel 1931 in sole due ore e in circostanze assai particolari. L'artista, infatti, afflitto da un'improvvisa emicrania, fu impossibilitato ad accompagnare la moglie Gala al cinema; costretto a casa, Dalì venne ispirato dall'«ipermollezza» del formaggio che stava consumando a tavola, che gli suggerì una riflessione di natura filosofica sullo scorrere del tempo.
Mostrandosi assai sensibile all'influsso di Sigmund Freud, Dalì con “La persistenza della memoria” riflette sulla relatività del tempo.
Nell’opera sono raffigurati diversi oggetti, a testimonianza che il tempo non scorre nello stesso modo per gli uomini, gli animali e i vegetali; ad esempio un’ora è tanto per una formica che vive appena pochi mesi ma è nulla per noi esseri umani, inoltre, un’ora è di scarsa importanza per un albero che può vivere per ben due secoli o per uno scoglio, immobile per decenni. Quindi ognuno ha una propria visione della vita e dei ricordi propri che vanno a ritmo diverso, come questi orologi molli e cremosi quanto un buon formaggio da gustare. Purtroppo, oggi tendiamo a scandire in modo rigoroso il tempo misurandolo in secondi, minuti, ore, giorni, settimane… dati che tentano di quantificare una dimensione che sembra oggettiva, fissa, calcolabile in modo preciso e puntuale. Cerchiamo in tutti i modi di organizzare, pianificare qualcosa, tenere sotto controllo il quotidiano, facendo in modo che le nostre preoccupazioni ed ossessioni ci impediscono di vivere serenamente l’oggi. Ma non tutto può essere sempre calcolato e monitorato da strumenti tecnici come orologi e calendari; bisogna anche e soprattutto considerare le emozioni, le sensazioni e l’esperienza umana. In questo modo viene messa in crisi l’oggettività del tempo poiché riconoscere i secondi, i minuti e le ore è ben diverso da vivere e distinguere gli attimi. Salvador Dalì ha voluto quindi rappresentare quella che è una vera e propria preoccupazione, non solo sua ma di tutti noi e cioè il terrore del tempo che fugge. Per vivere a pieno il proprio tempo, bisogna avere un buon rapporto con se stessi e cercare di concentrarsi sul presente perché esso è l’unica cosa su cui l’uomo può esercitare la propria volontà, agendo e godendo dell’attimo.
Questo argomento, tra l'altro, era stato già trattato nelle indagini della fisica relativistica a opera di Albert Einstein, che appena due anni prima l'esecuzione del dipinto scrisse sul New York Times:
«Sedete per due ore in compagnia di una bella ragazza e vi sembrerà sia passato un minuto. Ma sedetevi su una stufa rovente per un minuto e vi sembrerà che siano passate due ore. Questa è la relatività»
Come suggerito da Einstein, un arco temporale di due ore può rivelarsi fugace o interminabile a seconda della percezione del tempo avvertita dal singolo soggetto; ciò avviene sia nella veglia ma soprattutto nei sogni, regolati dai meccanismi dell'inconscio. In questo modo, l'immagine degli orologi molli assurge a simbolo della plasticità e della soggettività del tempo, dimensione sfuggente ed enigmatica che non è affatto uguale e oggettiva per tutti.
La discontinuità e l'ambiguità del tempo si ritrovano anche nell'elemento faunistico presente ne La persistenza della memoria.
La mosca adagiata sul primo orologio «suggerisce che l'oggetto della memoria è una qualche specie di carogna, che si imputridisce nella stessa maniera in cui si liquefà»; analogamente, le formiche che brulicano sull'orologio arancio simboleggiano l'annullamento dell'oggettività del tempo, un elemento che - essendo inafferrabile - non può essere imprigionato in un oggetto fisico.
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