Il " principe degli inquieti ", amava particolarmente non solo la notte ma anche il passaggio attraverso il crepuscolo, attraverso la sera, che gli dava tranquillità.
La notte: il momento per le riflessioni esistenziali.
Il sole declina, le ombre si allungano, la luce è inghiottita dalle tenebre; le anime inquiete contemplano questo spettacolo e la notte, materna, le accoglie!
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