venerdì 2 aprile 2021

- COLOMBA PASQUALE - LEGGENDA E ORIGINI -

Tra i dolci pasquali, pochi hanno la potenza simbolica dell’inconfondibile colomba. Per la sua forma, ovvio, simbolo di pace e di amore, che si affianca a quell’uovo che rappresenta invece la Resurrezione. 



- COLOMBA PASQUALE - LEGGENDA E ORIGINI -
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Forse attorno a pochi dolci sono fiorite tante leggende quante attorno alla nostra colomba pasquale. 

Secondo la tradizione, la colomba pasquale è un dolce lombardo.

 È lì che sono ambientate tutte le leggende che ne parlano.


Prima leggenda: San Colombano e la regina Teodolinda

Pavia. Si narra che, attorno al 610, in quella che era la capitale dei Longobardi la regina Teodolinda avesse ospitato un gruppo di pellegrini irlandesi, guidati da San Colombano. La sovrana offrì agli ospiti selvaggina e ricche libagioni, ma il santo declinò perché era periodo di Quaresima. Teodolinda e il marito Agilulfo interpretarono il rifiuto come un’offesa personale e fu allora che Colombano, benedicendo la selvaggina, la trasformò in bianche colombe di pane.


Seconda leggenda: Pavia e l’assedio di Alboino

La seconda leggenda ha sempre la Pavia longobarda come scenario, ma questa volta il salto all’indietro arriva fino al 572, ai tempi del re Alboino, che, valicate le Alpi, mosse guerra all’Italia bizantina assediando Pavia. Dopo tre anni di assedio la resistenza venne vinta e i barbari entrarono in città. Fu allora che i Pavesi, per evitare le loro furia, regalarono loro dei soffici dolci a forma di colomba. Un gesto di pace che, secondo la leggenda, evitò il saccheggio e valse a Pavia il titolo di capitale del neonato regno.


Terza leggenda: la battaglia di Legnano

Un’altra leggenda fa risalire l’origine della colomba alla battaglia di Legnano (1176), la clamorosa vittoria dei Comuni della Lega Lombarda sull’Imperatore germanico Federico Barbarossa. Si narra che un condottiero del carroccio vide due colombi posarsi sopra le insegne della Lega, incuranti dell’avvicinarsi della battaglia. Per infondere coraggio ai suoi uomini, il condottiero fece confezionare dai cuochi dei pani a forma di colomba, a base di uova, farina e lievito.


Ma la colomba che noi oggi conosciamo ha origini molto più recenti.

Occorre precipitarsi nella Milano degli anni ’30. Torino, già da qualche anno, aveva inventato l’uovo di Pasqua. E per Natale, da qualche anno, imperversava il panettone che oggi conosciamo, evoluzione lievitata – ideata dalla Motta – dell’antico “pan de Toni” milanese. All’artista e pubblicitario mantovano Dino Villani, ideatore tra l’altro del concorso che poi diventerà Miss Italia, venne un’idea. Perché non sfruttare gli stessi macchinari che la Motta utilizzava per produrre il panettone, per creare un nuovo dolce pasquale dalla ricetta molto simile? Fu così che nacque la colomba di Pasqua


 

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